Entra nel vivo la campagna elettorale dei candidati sindaco di Parma. Ma quanti e quali saranno i possibili sfidanti di Pizzarotti che scenderanno in campo?
Prima di analizzare i sicuri e i possibili candidati sindaco di Parma desidero fare una breve premessa: a partire dal 1946 (anno del ristabilimento di tutte le amministrazioni municipali dopo la caduta del regime fascista) nella città di Parma le elezioni comunali si sono svolte per 15 volte: il centrosinistra ha governato per 11 volte, il centrodestra-civico 3 volte. Le ultime amministrative (2012) sono state vinte dal MoVimento 5 Stelle. Sono solo numeri, si dirà. Forse. Ma se vi è qualcosa di incontrovertibile, essa è la matematica.
#Parma, ecco quanti e quali saranno i possibili candidati #sindaco in campo: Condividi il Tweet
Passiamo alle opinioni e partiamo dall’analisi sul “campione in carica”, Federico Pizzarotti. Di ciò che penso in merito alla situazione del primo cittadino uscente e alle sue possibilità di vittoria ho già parlato qualche settimana fa. Mi limito ad aggiungere che sta conducendo la propria campagna elettorale in modo sinora magistrale, attaccando spesso per primo, ma in modo arguto e seguitando sempre verso la propria strada. Mi pare in gran forma e con una maggiore coscienza dei propri mezzi. L’eccessiva sicumera potrebbe essere però un’arma a doppio taglio e lui dovrà essere attento e bravo a non peccare di superbia.
Superbia che gli viene contestata dal MoVimento 5 Stelle che però, a questo punto, proverà a tirare le fila per mettere in campo un candidato sindaco contro Pizzarotti. Giorno 8 verrà a Parma Massimo Bugani, uomo di fiducia di Grillo che, con l’aiuto dei consiglieri “dissidenti” Mauro Nuzzo e Fabrizio Savani si troverà probabilmente a riorganizzare le gerarchie di un partito orfano della figura con la quale era riuscito a vincere sorprendentemente 5 anni fa.
Tra gli sfidanti del sindaco ex-pentastellato si è intanto fatto largo Luigi Alfieri: 60enne, parmigiano, scrittore e giornalista di viaggi (è stato capo redattore della Gazzetta di Parma), ha collaborato per oltre un decennio con La Stampa di Torino ed è un uomo dalla notevole cultura e dai modi garbati. Nonostante la sua gentilezza non si è sottratto alla pugna elettorale, scendendo in campo per primo e battagliando incessantemente sui temi della sicurezza, dei rifiuti e delle imposte comunali: tre questioni su cui, già prima di annunciare la propria candidatura, amava dissertare su Facebook, dove è seguito da una folta community, che porta il nome della sua lista, “Parma non ha paura”. Per questa ragione è forse attualmente il più temuto tra i candidati sindaco, anche perché ha ribadito di voler correre da solo.
Altro candidato a scendere in campo è Emanuele Bacchieri, che ha annunciato la propria candidatura appena dopo quella di Alfieri. Correrà per CasaPound e prepara un programma elettorale che ha un focus sulle tematiche del sociale e della sicurezza. Inoltre, per ridurre il distacco tra i cittadini e l’amministrazione, Casapound sta vagliando attentamente le proprie proposte su altri temi al centro di polemiche con l’attuale amministrazione Pizzarotti e molto sentiti dai giovani: la questione rifiuti e quella sulla viabilità e i trasporti. Perno della proposta politica resta però l’emergenza abitativa.
Il quarto tra i candidati sindaco in corsa sarà quello che presenterà Possibile, il movimento di Pippo Civati che ha annunciato durante i propri Stati Generali, sabato scorso al WorkOut Pasubio a Parma, di voler correre per le elezioni amministrative da solo. Infatti è stato lo stesso Civati a precludere ogni possibilità di un’alleanza progressista con Giuliano Pisapia; mentre il consigliere comunale Giuseppe Bizzi (fuoriuscito dal Partito Democratico un anno e mezzo fa per convergere su Civati) lascia la porta aperta a Pizzarotti con un laconico “Dipende da lui”.
Il quinto candidato sarà plausibilmente annunciato stasera, nel corso di “Parma Europa”, trasmissione di approfondimento locale in onda su canale 12 Teleducato: sarà un candidato di “Parma merita di +”, il movimento politico dell’ex-assessore Giampaolo Lavagetto che, attraverso un post sul proprio profilo Facebook, dichiara di voler lanciare la sua proposta amministrativa. Vedremo se sarà lui stesso a scendere in campo oppure uno dei portavoce del movimento o ancora un nome a sorpresa. Lavagetto spariglierebbe così le carte a quel centrodestra già debilitato e che non sembra ancora aver trovato un possibile candidato unitario.
Infatti, stando alle indiscrezioni degli addetti ai lavori, il centrodestra pare non sia ancora riuscito a convergere sulla figura di uno tra i candidati sindaco capace di mettere d’accordo le varie correnti politiche che lo compongono. Tra i nomi che sarebbero stati vagliati pare ve ne siano alcuni anche illustri, con personalità di spicco nazionale. Ma nessuno di loro avrebbe convinto in toto. Intanto Matteo Salvini ha dichiarato sabato scorso che entro i prossimi 15 giorni la Lega farà i nomi dei candidati alle varie corse amministrative e che in Veneto Luca Zaia correrà da solo: anche per questo a Parma i leghisti starebbero vagliando il nome di un candidato per correre da soli.
Infine il Partito Democratico: dalle primarie del prossimo 5 marzo uscirà il nome del candidato sindaco che sfiderà Pizzarotti & co. I partecipanti erano cinque, ma Francesco Samuele si è ritirato e l’esperto Nicola Dall’Olio ha optato per convergere sull’ingegnere Paolo Scarpa che dunque – attualmente – è in corsa contro l’architetto Dario Costi e l’avvocato Gentian Alimadhi. Costi sembra l’uomo da battere, avendo raccolto ben 1600 firme per la propria candidatura; ma Scarpa, che è stato il primo a presentare le proprie firme, non è a mio avviso da sottovalutare e potrebbe piazzare il colpo. Vedo invece più distaccato Alimadhi, che ha però ribadito il desiderio di portare avanti la propria candidatura sino in fondo.
Se si considera che pure l’avvocato Filippo Greci sta valutando la possibilità di scendere in campo con una propria lista, la corsa si preannuncia ricca di candidati (una decina) e – aggiungo io – anche di colpi di scena.